S.O.S Genitori: Proteggi il tuo bambino dai disturbi alimentari

Scritto da Dr.ssa Ilaria Beltrami.

Anoressia, sovrappeso, disturbi dell’immagine corporea e problemi alimentari sempre più diffusi tra i bambini: cosa succede ai nostri figli? Mini-guida per genitori preoccupati...

 L’età media di insorgenza di un problema alimentare si è abbassata negli ultimi anni e i bambini di 6-8 anni mostrano spesso i primi sintomi di un disagio. Sovrappeso, anoressia/inappetenza, selettività per alcuni cibi e la preoccupazione dei genitori cresce dinanzi alla curva di accrescimento, alle raccomandazioni del pediatra di perdere peso o alla difficoltà di far mangiare il proprio bambino, senza riuscire a comprendere se si tratti di “capricci” o qualcosa di diverso. Il dubbio che può venire è se sia giusto attuare una condotta severa o correre dal nutrizionista. Nella maggior parte dei casi la rigidità risulta controproducente e l’intervento del nutrizionista può rivelarsi rischioso. Vediamo perché:  

a) i bambini, così come gli adulti, investono sul cibo i propri affetti e quindi con un comportamento anomalo comunicano qualcosa che chiede di essere compreso e se rigidamente respinto può peggiorare. E’ come se dicessero: “Mangio male per attirare la tua attenzione mamma!”

b) dietologi e nutrizionisti, prescrivono diete per aumentare di peso o per dimagrire. E’ stimato che soggetti sottoposti ad una dieta rigorosa aumentano 18 volte il rischio di sviluppare un disturbo del comportamento alimentare e 5 volte se sottoposti ad una dieta leggera.

Cosa fare?

1) Prendere atto che c’è un messaggio da comprendere e porsi in una condizione di ascolto attento. Spesso un problema alimentare infantile è un problema famigliare sotto mentite spoglie!

2) I bambini percepiscono l’ansia dei genitori ed il significato che le attribuiscono è “non so che fare con te”; la percezione che hanno di loro stessi è di essere “ingestibili” e questo contribuisce a intensificare la loro ansia, il loro disagio e il loro comportamento alimentare anomalo.

3) Iniziare fin da piccoli una sana educazione alimentare. Uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di dca infantili è la provenienza da famiglie con una scarsa educazione alimentare.

4) Mamme in gravidanza attenzione ai chili di troppo! Un fattore di rischio per l’obesità infantile è il sovrappeso della mamma in gravidanza, così come il mancato allattamento al seno.

5) Insegnare al bambino a conoscere e rispettare il suo corpo evitando giudizi o apprezzamenti. Il messaggio da trasmettere è che ciascuno è perfetto nelle sue caratteristiche e che un paio di gambe sono uno strumento fondamentale per esplorare il mondo, non per riceverne il consenso.